Mi sono laureato in statistica economica quasi venticinque anni fa e lavoro in Istat da 13 anni. Dopo molto girovagare in attività diverse, ora sono nel Servizio di promozione e diffusione della cultura statistica sul territorio. Sono convinto che siano attività fondamentali per l’Istituto: i numeri che produce devono essere conosciuti da tutti, anche da chi li trova più ostici, e devono essere correttamente interpretati. Solo in questo modo l’Istat non risulterà una scatola chiusa, che conserva gelosamente per sé i dati che produce. Solo così cittadini, amministratori e stakeholder in generale potranno riflettere sui dati, interpretare e comprendere la realtà, impegnandosi per costruire un mondo migliore.
«La statistica consiste in quella somma di cognizioni relative ad un paese, che nel corso giornaliero degli affari possono essere utili a ciascuno e alla maggior parte dei suoi membri od al governo» (M. Gioia, primo direttore del primo Ufficio di Statistica del Regno d’Italia, Filosofia della statistica, 1826)