Il nostro modello di welfare, clamorosamente sbilanciato su una spesa previdenziale che pesa per il 17% del Pil e che resterà su questi livelli fin oltre la metà del secolo, ha tradito una speranza di futuro. E’ indubbio che questo vincolo condiziona molto le scelte riproduttive in un Paese dove il livello di fecondità è pari a 1,24 figli per donna (o più in generale per coppia) e l’indice di dipendenza degli anziani (che misura la quota di popolazione over 65enne rispetto a quella di età compresa tra 15 e 64 anni) è arrivato al 36%.
Il contratto sociale degli italiani con il loro Stato non favorisce le nascite e non prende sul serio l’invecchiamento della popolazione. I trasferimenti per la famiglia, gli interventi contro l’esclusione sociale o la disoccupazione, nel loro insieme, attualmente non raggiungono la spesa per la sanità, che è attorno al 7-7,5% del Pil. Quest’ultima, stando alle proiezioni, rimarrebbe tale fino al 2070, incorporando una crescente componente dedicata alla cura per non autosufficienti (long-term care), destinata invece ad accrescersi fino al 2,5% del Pil nei prossimi cinquant’anni. E questi sono i valori con cui ci troveremmo a convivere se il riferimento demografico fosse lo scenario indicato come mediano. In realtà potrebbe anche andar peggio.
L’esperienza di questi anni ha messo in luce come la presenza di un saldo naturale via via sempre più negativo – già nel bilancio pre-pandemico del 2019 c’erano oltre 200 mila morti in più rispetto ai nati – abbia determinato, in assenza di compensazioni sul fronte migratorio, la caduta del numero di residenti. Ne abbiamo persi 1,3 milioni dal 2014 a oggi, ma rischiamo di perderne altri 12 milioni nei prossimi cinquant’anni. Già nel 2050 il rapporto tra giovani e anziani sarà di 1 a 3, mentre la popolazione in età lavorativa scenderà, nei prossimi 30 anni, dal 63,8% al 53,3% del totale. Politiche per un invecchiamento attivo (non da sole) possono essere una risposta alla domanda di sostenibilità del sistema. Ma una volta messe in campo devono essere adottate e sostenute convintamente dal sistema delle impresa, il mercato e le comunità.
